A Piana delle Orme il tempo si è fermato


Un museo molto particolare nell’Agro-Pontino (LT)
Il cosiddetto “secolo breve”, il cui eco è lungi dallo spegnersi nonostante l’era digitale e social del nuovo millennio, continua a permeare attraverso numerose testimonianze museali e culturali profondamente radicate soprattutto in Campania e Lazio. Le vicende occorse a questi territori, dai bombardamenti angloamericani alla ferocia dei nazisti in ritirata, finendo con l’occupazione degli Alleati, che avanzando verso Roma portarono una libertà pagata anche con il sangue di tanti inermi civili, sono state per anni studiate e conservate in vere e proprie isole della memoria storica. Una di queste isole, frutto della passione di Mariano De Pasquale, imprenditore floricolo che ha dedicato la sua vita alla conservazione di un passato che le nuove generazioni faticano a comprendere, giace placida nello splendido territorio dell’agro pontino, a pochi chilometri dalla giovane Latina, la famosa Littoria fondata nel 1932. La sua intuizione, l’impegno e la collaborazione con diverse associazioni, ha permesso lo sviluppo di Piana delle Orme, un Museo dal significativo e toccante nome, votato a fissare e omaggiare permanentemente i passi, le gesta, quindi le orme di donne e uomini che vissero uno dei periodi più complicati della nostra storia nazionale. Dal 2000 inserito nell’Organizzazione Museale Regionale del Lazio, Piana delle Orme è un grandioso libro 3D, una “vera realtà virtuale”, una full immersion di oltre 50 mila mq tra spazi aperti e immensi padiglioni che catapulta fascinosamente il visitatore nelle diverse aree tematiche ricreanti la vita contadina di inizio secolo, la Bonifica dell’agro pontino e soprattutto le più significative tappe del periodo bellico.
Questa piccola cittadella museale affonda la sua originalità nell’incredibile rappresentazione scenografica degli eventi, nella ricostruzione statica che le ambientazioni perfettamente calibrate trasformano in dinamismo di pensiero e dove oggetti come giocattoli, mezzi bellici, attrezzi e macchinari della cultura contadina e della bonifica dell’agro pontino, permettono al visitatore di rivivere realmente una porzione della Storia d’Italia. Nei vari padiglioni, soprattutto per la tematica bellica, tra cui quelli relativi allo scontro di El Alamein, allo Sbarco di Anzio e alle Battaglie di Cassino, è possibile attraversare ambientazioni 1:1 ricreate addirittura per simulare gli assordanti rumori dei combattimenti, per camminare nella sabbia degli epici scontri in Africa, per traguardare le penose rovine della distrutta Abbazia di Montecassino, presa dai soldati polacchi dopo le sanguinose battaglie di terra tra le rovine lasciate dai bombardieri americani.