IL VIAGGIO DELLA SUPERVISIONE CONDIVISA IN ABRUZZO
Come noto, la Supervisione del personale dei servizi sociali è stata riconosciuta di recente nell’elenco dei Livelli essenziali delle prestazioni in ambito sociale (LEPS). Il finanziamento è garantito da risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dal Fondo nazionale delle politiche sociali (FNPS). La Supervisione si colloca così, anche per l’anno 2025, in un quadro nazionale di rafforzamento del sistema di risposta ai bisogni sociali.
La finalità della supervisione professionale, come declinato nello specifico nello “Strumento di accompagnamento all’implementazione della Scheda LEPS Supervisione del personale dei servizi sociali, è garantire un servizio sociale di qualità attraverso la messa a disposizione di strumenti che supportino il benessere degli operatori dei servizi sociali e ne preservino l’equilibrio, con relativa ricaduta sullo stato di benessere delle istituzioni, organizzazione e comunità in cui operano. Gli obiettivi generali della supervisione professionale possono essere così descritti:
-aiutare il supervisionato ad assumere al meglio le funzioni esercitate nei confronti delle persone e dell’organizzazioni;
-sostenere un esame critico della propria attività, nella consapevolezza della pluralità dei metodi e dei percorsi possibili per la risoluzione dei problemi.
La supervisione deve stimolare la riflessione circa i vari aspetti del procedimento professionale: metodologico, valoriale, deontologico e relazionale.
La supervisione è quindi un processo di accompagnamento e supporto alla riflessione, all’ apprendimento e alla valutazione.
( TRIO SUPERVISORI:
DOTT.SSA FRANCESCA D’ATRI, DOTT.SSA SILVANA DI FILIPPO, DOTT.SSA DONATELLA SALERNI)
Il viaggio della supervisione condivisa in Abruzzo, ha avuto inizio nel 2024 con una prima fase, ed ha proseguito fermandosi in diverse stazioni della regione, per continuare con una seconda fase nel 2025, percorrendo assieme a tre supervisori (coese e motivate) i binari dell’equilibrio professionale, per promuovere sia il benessere degli operatori, che delle persone a cui essi si rivolgono, contrastare e prevenire il Burnout.
I vagoni del treno, debitamente allestiti da Venetica e i Comuni destinatari, hanno ospitato numerosi professionisti del sociale, che attraverso la supervisione, hanno risposto positivamente a tutte le stazioni di fermata, per rafforzare l’identità professionale, elaborare vissuti emotivi, condividere e consolidare le competenze comunicative e relazionali.
I supervisori, hanno facilitato il processo riflessivo, stimolando l’analisi critica per affrontare le difficili situazioni delicate e complesse.
Il treno, che metaforicamente ha voluto rappresentare il viaggio di questa esperienza armonica, si è fermato nelle stazioni del Comune di Chieti, Francavilla, Guardiagrele Lanciano, Ortona, e Montesilvano.
I vagoni, condotti dai tre supervisori, con tutti gli operatori viaggiatori in toto, con spirito di team win, hanno condiviso attività , metodologie, tecniche, strategie e modus operandi, per accompagnare e supportare eccellenti colleghe con la teoria della circolarità delle rotaie, impiegate proattivamente nei processi di coesione e partecipazione, ma soprattutto con un orientamento di senso verso mete reticolari.
La passione comune, la condivisione autentica, la formazione specifica, hanno favorito la crescita umana e professionale di tutti i gruppi, tra modalità operative, etica e deontologia, approdando nel nutrimento del processo di aiuto, per aiutarsi ad aiutare e continuare a viaggiare in sinergia tra saperi, cura e cambiamenti.
E COME DICEVA JOSE’ SARAMAGO:
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