GLI SPAZI RITROVATI DELLA LAGA Tavola Rotonda a Padula di Cortino su Sostenibilità, Territori e Comunità “minori” in tempi di cambiamenti socio-economici e climatici

Spazi Ritrovati Alto Tordino, questo è il nome dell’Associazione nata nell’omonima vallata che, insieme al Club Alpino Italiano, Sezioni Cai di Teramo e Ascoli Piceno, ha promosso il 21 e 22 Ottobre scorso, due giornate di pubblica e partecipata riflessione sullo stato di fatto e sul futuro della Montagna, tenutasi a Padula di Cortino c/o la Sala del Ristorante Gorzano. Guardando in più ampia prospettiva, si è scelto insieme di dare all’appuntamento un titolo di forte connotazione emotiva: “SPAZI RITROVATI DELLA LAGA appunto, al fine di trattare tematiche urgenti quali Sostenibilità, Territori e Comunità “minori” in tempi di cambiamenti socio-economici e climatici in spazi ritenuti dalla politica decisoria, da sempre marginali e secondari rispetto ai grandi luoghi maggiormente antropizzati.

Una Tavola Rotonda alla presenza di una sorprendente ed affollata platea di residenti del comprensorio dell’Alto Tordino, ritornanti e curiosi e soprattutto desiderosi di ragionare tutti assieme sugli scenari di un futuro possibile per le Terre Alte della Provincia Teramana, sulla necessità di un ruolo più attivo dei Parchi, sulla tutela di risorse preziose e fragili, sull’importanza di una partecipazione “dal basso” che dia voce a chi vive e lavora in questi contesti minori. Il tutto è stato accompagnato da due suggestive escursioni su due sentieri inediti che si snodano l’uno nella folta e emblematica vegetazione di quest’area poco conosciuta del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e che in molti amano denominare “Giungla d’Abruzzo” e l’altro ripercorrendo i vecchi percorsi pedonali tipicamente utilizzati dai locali per la mobilità interna tra le diverse vallate passando per la cima del Monte Bilancere, crocevia di tante arterie che giungevano dalle frazioni limitrofe.

In un’area ricca di paesaggi emblematici e di persone dal gran valore, ove il Capitale Naturale ben si armonizza con il Capitale Umano resistente, si è realizzato nel pomeriggio del 21 ottobre, un primo tavolo di confronto tra Cittadini, Sindaci, Università, Operatori economici locali, Associazioni, portatori d’interesse e i giovani di Friday for Future.

In una realtà di policrisi la montagna è oggi in grado di esprimersi attraverso racchiusi polisemi, si potrebbe affermare.

È giunto allora il momento di guardare a queste terre considerate “diverse” in ottica alternativa per affrontare i grandi cambiamenti in corso, rendendo protagonisti tanto l’ambiente quanto il patrimonio umano, storico e culturale qui esistente, affinché si riconosca tutti il valore immenso che la vita in questi luoghi ancora conserva, per la semplicità e la libertà che esso dona e per la bellezza spontanea della natura che ci circonda.

Da questa idea, sull’onda dell’entusiasmo dell’essere e del fare, complice la passione quale vero antidoto contro l’inerzia in cui per decenni sono state confinate le aree interne, si è voluto introdurre un componente fondamentale dell’agire: il coinvolgimento di tanti diversi soggetti.

Sono quindi intervenuti a riempire il laboratorio di idee , in successione: Annarita Di Domenico (moderatrice e Presidente di Spazi Ritrovati APS), Paola Casati – AirBnB Pappappero, Filippo Di Donato – Cai-Parchi e Aree Protette, Anna Ciammariconi – Università di Teramo, Marco Tiberi – Sindaco di Cortino, Lino Di Giuseppe – Sindaco di Rocca Santa Maria, Fratelli Amarii di Genziana Casamarii, Giorgio Di Matteo di Capre Teramane, Mauro di Matteo di Terra dei Briganti – Davide Peluzzi  Guida Ambientale ed Ambasciatore del PNGSML
Gennaro Pirocchi del Cai Teramo – Federico Di Luciano di Friday for Future- Dante Caserta del WWF- Luigi Pomponi Presidente Cai Teramo – Marcello Nardoni Past Presidente Cai Ascoli Piceno e tanti cittadini del territorio desiderosi di esprimere le proprie considerazioni.

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Puntuali gli obiettivi elencati alla conclusione delle due giornate, soprattutto chiara è la volontà di raggiungerli in tempi realistici perché il vivere in montagna non giustifichi oltremodo la mancanza di servizi primari dati da mobilità, istruzione, sanità e lavoro e tecnologia primaria.

Non si giustifica altresì la mancanza del riconoscimento dei benefici ecosistemici offerti da territori ancora presidiati da tenaci abitanti.

Chi vive la montagna ed ancor più chi vive in montagna, è ben consapevole delle fatiche che dovrà affrontare, ma è temprato dalla dura quotidianità, ma non va lasciato solo e indietro ed è questo che viene chiesto a gran voce da tutti gli attori protagonisti della Laga Teramana, ad ogni livello.

Annarita Di Domenico

Spazi Ritrovati Alto Tordino APS

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